In italiano - MED EGNE ORD

Så er "Grådighedens pris" ved at blive oversat til italiensk. Her kommer den til at hedde: "Il prezzo dell’avidità"

Det bliver Gabriele Valente, som laver oversættelsen, som nok bliver klar til slutningen af 2021.

Han stammer fra Montecchio Emilia mellem Parma og Modena, men bor og studerer nu i Malmö, hvor han også underviser i sit modersmål.

Han laver mad, drikker kaffe, passer sine planter og oversætter til italiensk fra de skandinaviske sprog. Han er interesseret i mad, kunst, design, bæredygtighed og litteratur.

Nella penombra della stanza d’ospedale, sedeva un uomo anziano, coi capelli grigi e la mano di sua figlia nella sua. Era seduto così dalla notte precedente. Un paio di volte i suoi occhi si erano chiusi, ma poi, per forza di volontà, li aveva riaperti rapidamente.

Alle tre e mezza del mattino, sua figlia di quarant’anni esalò l’ultimo respiro. In tutta tranquillità.

Sentì il suo respiro affannoso diventare più lieve ad ogni respiro e dopo solo mezzo minuto era cessato. Apparentemente era quella che viene chiamata una morte tranquilla.

Un’infermiera un po' avanti con l’età arrivò di corsa e accese le luci accecanti del soffitto dell’ospedale. Con uno sguardo esperto, controllò rapidamente il monitor sopra il letto. La respirazione e l’attività cardiaca erano cessate. Chiamò l’assistenza con un pulsante, ma iniziò immediatamente a esaminare da sola la paziente.

L’uomo alto e dai capelli grigi si alzò goffamente e senza una parola camminò lentamente attraverso la sala d’attesa, lungo il corridoio silenzioso corridoio, giù per le scale e poi fuori, nel parcheggio buio di fronte all’ospedale. A quest’ora erano molte le auto parcheggiate qui e si chiuse a chiave nella sua Range Rover nera.

Seduto al posto conducente fissava l’oscurità. Le prime lacrime uscirono dagli angoli degli occhi e scesero lungo le sue guance rugose. Avevano aperto la strada al crollo. Il suo viso si contrasse in una smorfia grottesca, cadde sul volante e singhiozzò forte e malamente in quella nera notte autunnale. Knud Emmanuel Tranedal pianse per la prima volta dopo molti anni. L’ultima volta che era successo fu 40 anni fa, quando nacque la sua amata figlia Gitta, e quando sua moglie morì subito dopo.

Ora anche Gitta era morta.